Vivere Maria

VIVERE MARIA
Per vivere e dare Gesù
di Anna Maria Gustinelli, imsa

Convegno Nazionale 
3 – 5 gennaio 2015

MARIA E DON ALBERIONE
Premessa
Maria è stata una presenza viva e forte nella vita del beato
Giacomo Alberione. Egli l’ha molto amata e pregata; e di Lei ha
parlato e scritto tanto. Don Rosario Esposito, nel suo commento
alla “Via Humanitatis” sostiene che, tra libri e opuscoli, don Alberione
ha scritto circa 2000 pagine su Maria; e don Giovanni Roatta dice di aver “ripercorso 1698 pagine in cui don Alberione tratta espressamente di Maria o vi richiama in qualche modo il suo pensiero” (MA, p. 9). Premesso questo, è chiaro che in
poche pagine è possibile solo balbettare qualcosa della mariologia
alberioniana. Cercherò di farlo attingendo alla vita di Alberione,
ai suoi principali testi su Maria (La Regina degli Apostoli,
Maria Discepola e Maestra, Le Grandezze di Maria…) e soprattutto
a chi ha studiato a fondo la spiritualità mariana di Alberione,
in modo particolare a don Roatta e al suo libro: Mariologia.

Maria, la Madre
Maria, la Vergine di Nazaret, è amata e venerata dagli uomini
con tanti appellativi. La Famiglia Paolina la venera e la prega come
Regina degli Apostoli, e noi Annunziatine anche come l’Annunziata,
in riferimento al mistero dell’Annunciazione. Ma al di là dei
vari appellativi e delle particolari devozioni legate alla sua vita e
alle sue apparizioni, Maria ha un ruolo unico nel mistero della salvezza:
e questo ruolo è quello di madre. Maria, l’Immacolata, è la
Madre: Madre di Dio, Madre della Chiesa, Madre degli uomini.

“La beata Vergine Maria, predestinata fin dall’eternità, all’interno
del disegno dell’incarnazione del Verbo, per essere la Madre di
Dio, è stata su questa terra l’alma madre del Divino Redentore…
E questa maternità di Maria nell’economia della Grazia perdura
senza soste dal momento del consenso fedelmente prestato nell’Annunciazione
e mantenuto senza esitazioni sotto la croce, fino
al perpetuo coronamento di tutti gli eletti. […] Con la sua materna
carità si prende cura dei fratelli del Figlio suo ancora peregrinanti
e posti in mezzo a pericoli e affanni, fino che non siano
condotti nella patria beata” (LG nn. 61-62).
S. Paolo ci presenta il ruolo di Maria come Madre nelle poche
parole che egli dedica alla Vergine: “Quando venne la pienezza
del tempo, Dio mandò il suo Figlio nato da donna, nato sotto
la legge… perché ricevessimo l’adozione a figli” (Gal 4,4-5).
L’ora della pienezza del tempo – l’Incarnazione di Dio – di
cui parla S. Paolo è preceduta da secoli e secoli di attesa che risalgono
alla promessa del Padre dopo la disobbedienza di Eva e
Adamo: “Io porrò inimicizia fra te e la donna, fra la tua stirpe e
la sua stirpe, questa ti schiaccerà la testa e tu le insidierai il calcagno”
(Gen 3,15). Promessa confermata per bocca del profeta
Isaia: “La Vergine concepirà e partorirà un figlio che chiamerà
Emmanuele” (Is 7,14). Promessa ripetuta nei secoli dai profeti e
che si realizza, nella pienezza del tempo, per il sì di Maria e per
l’opera dello Spirito Santo. Nell’Incarnazione, via misteriosa e
incomprensibile alla ragione umana, scelta dal Padre per farci
dono del suo Figlio, è coinvolta tutta la Trinità: il Padre ci fa il
dono, il Figlio si fa dono, lo Spirito Santo realizza il dono con il
“sì” di Maria; e il Verbo si fa carne, Maria diventa la Madre di
Gesù e in Lui madre di tutti gli uomini, madre nostra, madre mia!
Che gioia e che gratitudine sentiamo in noi quando prendiamo
coscienza che siamo stati chiamati alla vita per essere adottati
da Dio come figli e avere Maria come mamma! Dal giorno del
nostro battesimo siamo entrati a far parte della Famiglia Divina:
la Trinità santa. Ne facciamo parte già ora in questa nostra vita
terrena, spesso faticosa e non facile, e, poi per l’eternità!

Dio è nostro Padre! Maria è nostra Madre!
Il Padre ci ha tanto amato da darci Gesù e ce lo ha donato attraverso
Maria. È Gesù che ci ha aperto la porta, anzi Lui stesso
si è fatto porta, per introdurci nella Famiglia Divina, proprio con
la sua incarnazione.
In questo mistero di sconfinato amore di Dio per l’uomo Maria
ha un ruolo determinante. Tutta la Bibbia è attraversata da un
“filo blu”, la presenza di Maria, dalla Genesi all’Apocalisse, dove
risplende come “la Donna vestita di sole”. E questa Donna è
la Madre: Madre di Dio e Madre nostra!
Don Alberione la venera come la Madre, la Maestra e la Regina;
ma prima di tutto come la Madre. “Maria era destinata a
dare Gesù al mondo. È questa la ragione di tutta la grandezza di
Maria: poiché tutti i privilegi, le grazie e i doni le vennero concessi
onde fosse degna Madre di Dio” (GdM 26).
Da questa verità primaria derivano tutte le grandezze, tutti
i titoli e i ruoli di Maria.

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