Convegno Nazionale

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IMSA Italia: Convegno Nazionale

IMSA Italia: Convegno Nazionale

Dal 3 al 5 gennaio si è svolto l’annuale Convegno Nazionale delle Responsabili dell’Istituto Maria Santissima Annunziata presso la casa generalizia San Paolo delle Fsp a Roma, con il tema: “Gesù Maestro, Maria e Alberione: la leadership”; e il triplice contributo di don G. Perego ssp, Santucci Fiorella imsa, don Guido Gandolfo. Nel penultimo giorno ha presieduto la Celebrazione eucaristica don Eustacchio, il Provinciale, mentre nell’ultimo giorno le Annunziatine presenti hanno avuto la gioia della visita del Superiore Generale. Nell’omelia, tra le altre cose, don Valdir José De Castro ha ribadito la caratteristica principale di una leadership efficace: l’amore e l’ascolto. Ascolta chi ama e solo chi ama ascolta: questo il cuore di una vera comunicazione che in fondo altro non è che condivisione del cuore.

Scritto da Vito Spagnolo, SSP on 07 Gennaio 2016 – paulus.net

Dalle parole al dialogo

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Alcune righe dal libro:
DALLE PAROLE AL DIALOGO
di Giuseppe Colombero sacerdote

 tafgallery6Offrire apprezzamento è il gesto semplice e raffinato di chi ha dentro di sé sufficiente consistenza da non aver né bisogno di vittorie né paura di sconfitte; gli è sufficiente essere chi è e avere ciò che ha; e questo lo rende libero dal desiderio di prevalere e dal timore di essere sopraffatto.

Apprezzare non è facile per tutti: alcune persone sono penosamente riluttanti a riconoscere ciò che vi è di buono negli altri, in ciò che sono e in ciò che dicono, come se dovessero sborsare qualcosa di tasca propria.

Lo vedono il bene; ma non lo riconoscono; non se la sentono. Preferiscono rilevare i lati negativi e e per primi. Se qualcuno stende davanti ad una di queste persone la stupenda tovaglia di Firenze, tutta pizzo e ricamo, che ha appena comprata, se questa disgraziatamente ha in un angolo una macchiolina, lei per prima cosa e subito dirà: “ Ma qui c’è una macchia!”.
Lei vede la macchia; quella macchia le è provvidenziale perché la dispensa dalla fatica di apprezzare o almeno gliela attenua. Vi sono persone che anche di fronte alle cose più belle e più vere riescono ancora a trovare la forza di non riconoscerle.
L’apprezzamento è un eccellente cardiotonico per chi lo riceve; ha un forte valore di sostegno e di stimolo per chiunque.

Epifania

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EPIFANIA

Brevi meditazioni per ogni giorno dell’anno vol.II
Venite, cantiamo giulivi al Signore, alziamo gridi di gioia a Dio nostro Salvatore. Presentiamoci a lui con inni di ringraziamento e, salmeggiando, giubiliamo davanti a lui. Perché il Signore è il gran Dio, è il sommo re sopra tutti gli dèi (Salmi 94,1:3

Epifania – Alberione – Brevi meditazioni per ogni giorno dell’anno vol.II

Epifania significa manifestazione. Nel Natale, Gesù Bambino si era mostrato agli Ebrei, rappresentati da Maria, Giuseppe, i Pastori. Ma nell’Epifania si manifesta al gran mondo dei Gentili. E’ il mistero di un Dio invisibile, il cui nome i Gentili dovevano leggere nelle sue opere; e che ora si fa visibile,« il Padre rivela il Figlio ». Il Profeta Isaia scorge in una grandiosa visione la Chiesa, rappresentata da Gerusalemme, alla quale accorrono le Genti. Dice infatti: « Sorgi, sii raggiante, o Gerusalemme: poichè la tua luce è venuta, e la gloria del Signore è spuntata sopra di te, mentre le tenebre si estendono sulla terra e le ombre sui popoli. Ecco che su di te spunta l’aurora del Signore e in te si manifesta la Sua gloria. Alla tua luce cammineranno le genti e i re alla luce della tua aurora. Leva gli occhi e guarda intorno a te: tutti costoro si sono riuniti per venire a te: da lungi verranno i tuoi figli, e le tue figlie da ogni lato sorgeranno. Quando vedrai ciò, sarai raggiante, il tuo cuore si dilaterà e si commuoverà; perchè verso di te affluiranno i tesori del male e ti si porterà i beni delle genti. Tu sarai inondata da una moltitudine di cammelli, di dromedari di Madian e di Efa: verranno tutti i Sabei portando oro ed incenso, e celebrando le lodi del Signore » (Isaia. 60, 1:6).
Ed il Vangelo ci mette innanzi il primo episodio di questo grande avvenimento che si perpetua nei secoli: sono i Magi che vengono guidati da una stella fino al Bambino Gesù.

« Nato Gesù in Betlemme di Giuda, al tempo del re Erode, ecco dall’Oriente arrivare dei Magi a Gerusalemme, dicendo: Dov’è il nato Re dei Giudei? Chè vedemmo la Sua stella nell’Oriente e siamo venuti per adorarLo. Sentite tali cose, il re Erode si turbò e con lui tutta Gerusalemme. E, adunati tutti i sommi Sacerdoti e gli scribi del popolo, voleva saper da loro dove aveva da nascere il Cristo. Essi gli risposero: In Betlemme di Giuda, perchè così è stato scritto dal Profeta: E tu, Betlemme, terra di Giuda, non sei la minima tra i principi di Giuda: poichè da te uscirà il duce che reggerà il mio popolo d’Israele. Allora Erode, chiamati a sè di nascosto i Magi, s’informò minutamente da loro circa il tempo dell’apparizione della stella e, mandandoli a Betlemme, disse: Andate e fate diligente ricerca del Bambino, e quando L’avrete trovato, fatemelo sapere, affinchè io pure venga ad adorarLo. Quelli, udito il Re, si partirono, ed ecco che la stella già vista in Oriente li precedeva, finchè, arrivata sopra il luogo dove era il Bambino si fermò. Veduta la stella, i Magi gioirono di grandissima gioia, ed entrati nella casa, trovarono il Bambino con Maria Sua Madre; prostratisi, Lo adorarono e, aperti i loro tesori, Gli offrirono in dono oro, incenso e mirra. Avvertiti poi in sogno di non passare da Erode, per altra strada tornarono al loro paese » (Matteo.2,1:12).

Andiamo anche noi a Gesù, portando l’oro della nostra fede, l’incenso della nostra preghiera, la mirra della nostra mortificazione.
Il Bambino che sta nel presepio è lo stesso Dio che ci ha creati, che ci sostiene, che ci giudicherà, che premierà i buoni. Abbiamo fede. Il Bambino Gesù è il Salvatore, da Lui procede ogni grazia, in Lui vi è salvezza. A Lui chiediamo il perdono delle nostre colpe; a Lui uniamoci nei santi Sacramenti, specialmente nella Comunione; a Lui ricorriamo in ogni bisogno. Il Bambino Gesù è anche uomo; nato per morire e dare la Sua vita in redenzione. Mortifichiamo i nostri sensi, spendiamo la nostra vita nel servirLo e nell’amarLo.

ESAME. – Imitiamo i santi Magi? Quale è la nostra fede, specialmente in Chiesa, innanzi a Gesú? Quale è la nostra preghiera? Parte da cuore puro e retto? Mortifichiamo i nostri sensi?

PROPOSITO. – Nell’ottava dell’Epifania farò frequenti atti di fede e di amore verso Gesú Eucaristico.

PREGHIERA. – “ Riconosciamo nei Magi, che adorano il Bambino Gesù il principio della nostra vocazione e della nostra fede; e celebriamo con cuori pieni di gioia 1’inizio della nostra salvezza; perchè da quel momento si è aperta per noi la via al Regno celeste» (S. Leone Magno). Perciò recitiamo l’oremus della Chiesa: “ O Dio, che oggi hai manifestato ai popoli gentili il Tuo Figlio Unigenito con la guida di una stella, concedi benigno che, dopo averTi conosciuto mediante la fede, possiamo giungere a contemplarTi nello splendore della Tua eterna maestà. Per lo stesso nostro Signore Gesù “.

 Don alberione

EDITORE DI DIO

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L’EDITORE DI DIO DON ALBERIONE
29-12-2015 23:15
RAI TRE

Di Massimo My in onda il 29 dicembre 2015 ore 23.15 su Rai3

Alberione Editore di Dio

Alberione Editore di Dio

Oggi la Chiesa si serve di ogni mezzo di comunicazione per parlare al mondo intero, ma un secolo fa era ben diverso. Le pubblicazioni di informazioni religiosa erano poche le riprese cinematografiche rarissime. È in questo contesto che un giovane prete piemontese matura una convinzione decisamente innovativa: parlare di Dio in modo semplice e attraverso tutti gli strumenti possibili. Si tratta di don Giacomo Alberione che, nel 1914, ha l’intuizione di fondare una tipografia dove far lavorare giovani e donne e dopo un anno di attività nascono le Edizioni Paoline. Al primo successo editoriale, quello del periodico per ragazzi Il Giornalino uscito nel ’23, segue quello ben più rilevante di Famiglia Cristiana, lanciata nel ’31, un settimanale per tutta la famiglia che negli anni Quaranta supera il milione di copie e che è ancora oggi largamente diffuso. Poi don Alberione si interessa al cinema fondando la R.E.F. Romana Editrice Film, e produce decine di film: dal ’39 con Abuna Messias, regia di Goffredo Alessandrini, fino agli anni Settanta, quando realizza in coproduzione con la RAI Le avventure di Pinocchio di Luigi Comencini. Ma soprattutto pensa a come diffondere il cinema, tutto il cinema, fra la gente. Nascono così le sale cinematografiche parrocchiali che tanto hanno contribuito alla crescita culturale degli italiani. Il pieno riconoscimento dell’operato di don Alberione arriva con Papa Paolo VI, che gli conferisce l’onorificenza della Croce pro Ecclesia et Pontefice due anni prima della sua morte, avvenuta nel ’71.
Nel 2003 Giovanni Paolo II lo dichiara Beato.
Nella puntata gli interventi di Paolo Mieli.

Video – su Rai Tre

Memoria don Alberione

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Memoria del Beato Giacomo Alberione

Memoria del Beato Giacomo Alberione

by Carlo Cibien, SSP in Ultime
on 18 November, 2015

Celebreremo come comprensorio romano paolino la memoria del Beato Giacomo Alberione giovedì 26 novembre p.v., alle ore 18 presso la Parrocchia paolina, Santuario Basilica “Beata Vergine Maria Regina degli Apostoli” di Roma, in via Antonio Pio 75.

L’Eucaristia sarà presieduta dal Superiore Generale  don Valdir José De Castro.

Per l’occasione sarà esposta accanto all’altare una reliquia del Beato e sarà distribuita una sua biografia. Anche questo è un modo concreto di far conoscere il nostro carisma e i nostri “Testimoni” alle persone alle quali siamo inviati attraverso la nostra Parrocchia mariana.

don Carlo Cibien, vicario provinciale

alberione.org

DON ALBERIONE Editore di Dio

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DON ALBERIONE Editore di Dio

È con grande piacere che  annunciamo che  il 29 dicembre andrà in onda il nostro documentario Don Alberione Editore di Dio.

RAITRE, 29 dicembre 2015, ore 23,00
CORREVA L’ANNO
DON ALBERIONE EDITORE DI DIO

un documentario di Massimo My realizzato in coproduzione con Società San Paolo, MDAM, KTO e in pre-acquisto RaiTr.

 paulus.net

Convegno su Alberione

Convegno su Alberione

Beato Alberione

Beato Alberione

Un «Convegno di studio su don Alberione “Fondatore”»Scritto da Don Carlo Cibien, SSP on 03 Ottobre 2014. Postato in Incontri-Seminari

Tra le moltissime attività che sono state organizzate per celebrare l’anno centenario della nascita della Famiglia Paolina, la Società San Paolo organizza un Convegno di studio su don Alberione “Fondatore”. Lo si terrà ad Ariccia, presso la Casa “Divin Maestro”, nei giorni 23-25 novembre 2014.

Perché un “convegno di studio”?

Più ci si accosta con attenzione al pensiero di don Alberione, e più ci si rende conto di quanto esso sia profondo e inesplorato e della sua forza innovativa. Un esempio. Quando il futuro Giovanni Paolo II aveva appena sei anni, don Giacomo Alberione proponeva ai Paolini un progetto di «nuova, lunga e profonda evangelizzazione…» (San Paolo, agosto 1926, p. 3). Se si esaminano i tre aggettivi (nuova, lunga, profonda) che egli utilizza, se ne può far derivare un programma serio di evangelizzazione che coglie e supera quei due livelli indicati dal recentissimo documento della CEI, Incontriamo Gesù. Orientamenti per l’annuncio e la catechesi in Italia: «Si tratta di un concetto complesso che presenta due sfumature: l’evangelizzazione in quanto orizzonte dell’azione della Chiesa e l’evangelizzazione in quanto processo» (n. 19).

Onestamente dobbiamo riconoscere che il progetto apostolico alberioniano affidato alla Famiglia Paolina è tutt’altro che esaurito. Il Convegno di studio su don Alberione “Fondatore”, pur con tutti limiti di un Convegno, si pone come proposta di approfondimento del pensiero e dell’attività di don Alberione inteso come “Fondatore” della Famiglia Paolina e lo fa con un’attenzione speciale anche se non esclusiva alla Società San Paolo di cui nel 2014 si celebra il centenario di fondazione. Nulla vieta che un discorso analogo possa essere continuato dagli altri “rami” del grande albero paolino, colmando anche le inevitabili lacune e svelando nuovi orizzonti.

Come si articola il Convegno

Il programma del Convegno si apre con la riflessione di don Carlo Molari, decano dei teologi italiani e membro dell’Istituto Gesù Sacerdote. Mente lucidissima, a lui abbiamo chiesto di aiutarci a capire il valore di un centenario per una realtà ecclesiale in divenire come la nostra. Non si tratta certo di autocelebrarsi o auto commiserarsi, ma di “fare memoria” per aprirsi al futuro, continuando nel nostro oggi l’azione che il Fondatore intraprese nel suo oggi.

Ricevuto il “la”, il Convegno può partire con due introduzioni di carattere storico: la prima sullo sviluppo iconologico della pietà paolina, affidata a Sr Micaela Monetti, pddm; e la seconda, a due voci (Prof. Maggi e don Giovannini, ssp) sulla situazione culturale e religiosa con la quale don Alberione è entrato in dialogo; analisi che dovrebbe porre i termini per un’eventuale raffronto e attualizzazione, costituendo la seguente equivalenza: don Alberione sta al suo tempo, come noi stiamo al nostro tempo, cos’ha fatto lui e cosa possiamo fare noi.

Lo sviluppo successivo del Convegno si sofferma su alcuni temi che abbiamo creduto opportuno sottoporre ad uno studio attento. E qui è nato un dubbio: affidarci a studiosi “di grido”, con il rischio di una lettura affrettata e superficiale del pensiero del Fondatore? Alcune tesi discusse recentemente hanno messo in evidenza quanto l’impreparazione specifica dei relatori abbia inibito la ricerca dello studente su temi “paolini”. Il confronto con esperti in materia ci ha spinto a orientare la scelta su studiosi “paolini” con una reale e approfondita conoscenza del pensiero del Fondatore e in possesso del bagaglio metodologico necessario.

Tra i temi scelti: don Alberione biblista, teologo, mistico, fondatore di una “famiglia” religiosa.

È inevitabile che lo “studio” di don Alberione ci spinga alla ricerca delle sfide che dalla sua vita derivano a noi. Una di queste è il superamento del salto tra generazioni. A questo tema si è dedicata una tavola rotonda intitolata «Dialogo tra l’Antico e il Nuovo» nella quale si metteranno a confronto l’esperienze di paolini e paoline giovani e anziani.

Ma la sfida più attuale è affrontata nella relazione conclusiva, quella che avrà per tema: Don Alberione all’epoca del linguaggio “digitale”. In essa si cercherà di riconiugare e attualizzare la vocazione alla “docenza” che caratterizza il carisma paolino.

Al Convegno saranno presenti il Governo generale della Società San Paolo con i Superiori di Circoscrizione e i rispettivi invitati e – fino ad esaurimento dei posti – tutti coloro della Famiglia Paolina che sono interessati ad approfondire il pensiero del Fondatore.

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