Quinto anniversario

Maestra Vittoria Lupi (Annunziatina)

Luzzara, è viva la memoria di Vittoria Lupi

Nel quinto anniversario della scomparsa della maestra Vittoria Lupi la famiglia e la comunità parrocchiale di Luzzara ricorderanno Vittoria con la celebrazione della santa Messa domenica 27 giugno 2021 alle ore 10.30 nella chiesa parrocchiale di San Giorgio di Luzzara, che sarà presieduta dal parroco don Piergiorgio Torreggiani.

Ho conosciuto Vittoria negli anni della mia permanenza a Luzzara dal 1995 al 2001; la ricordo come punto di riferimento per il paese, attenta alle persone e alle situazioni esistenziali più difficili e problematiche, che sapeva trattare con intelligenza, premura ed efficacia”: così si esprime don Massimiliano Giovannini, oggi parroco della unità pastorale di Puianello-Vezzano.
“Vittoria – continua don Giovannini – profondamente inserita nel tessuto sociale del paese, ha portato attraverso cultura, preparazione e lungimiranza, visioni di apertura, accoglienza e valorizzazione dell’umano che resteranno sempre il pilastro forte della società. Ricordo Vittoria impegnata nella coordinazione della catechesi e nella formazione dei genitori dei bambini e ragazzi che si preparavano ai sacramenti; aveva un modo di presentare i valori cristiani che affascinava, entusiasmava e responsabilizzava.
Sapeva come far nascere il desiderio di approfondire e di entrarci dentro con la vita, sapeva stimolare, coinvolgere e rendere partecipi del cammino comunitario”.

La ricordo – don Massimiliano – impegnata nella Caritas parrocchiale, dove faceva anche da psicologa per sostenere, incoraggiare e rialzare e lenire tante ferite. Ringrazio il Signore di avere conosciuto Vittoria, intelligente forte, determinata e materna, che ha contribuito alla crescita del paese e della comunità cristiana secondo i valori non negoziabili. Per me è stata e resterà sempre un modello”.

Altri ricordi arrivano dalla voce di Cristina Manfredini, insegnante che molto ha imparato da Vittoria Lupi. “Ho avuto l’onore di lavorare con Vittoria quando ero agli inizi della mia carriera negli anni dal 1981 al 1984. Avevo tanta buona volontà e poca esperienza. Per me è stato un dono. Vittoria è stata la mia tutor, oggi parola molto usata. Allora avrei detto il mio mentore, la mia maestra di vita, l’esempio da seguire. Erano gli anni della sperimentazione a classi aperte. Da lei ho imparato tantissimo. Sul fare scuola ho visto in atto come fa la programmazione. Eravamo un gruppo di insegnanti che si riunivano settimanalmente per preparare le lezioni, le attività da svolgere a gruppi, le verifiche. Vittoria era il nostro motore, preparava il lavoro anche di notte dopo le sue intense giornate dedicate a mille attività e richieste che le venivano avanzate quotidianamente, ma condivideva tutto con le colleghe: ogni passaggio veniva motivato e discusso. Nel suo far scuola nulla era a caso, tutto doveva avere un senso e una ragione, doveva essere calibrato per quegli alunni, utile a quel preciso momento dell’anno scolastico…”

Cristina Manfredini ricorda poi il rapporto della maestra con i bambini : “ Ogni bambino è stato speciale ai suoi occhi e nel suo cuore, ancora di più se aveva difficoltà e bisogno di aiuto. Conosceva i suoi alunni nel profondo, ad uno a uno, singolarmente (mi ha sempre stupito il fatto che sapesse a memoria gli elenchi in ordine alfabetico di tutte le classi che ha avuto), poi riusciva a far crescere in loro lo spirito di unione, di solidarietà e affetto, di spontaneo aiuto reciproco, condizioni fondamentali per ottenere una classe autentica dove ognuno trova il suo posto, il suo tempo, il suo spazio, può essere se stesso, senza mai sentirsi impaurito, solo o incompreso. Nel tempo ho capito che questo miracolo avviene solo quando i bambini sanno che hai fiducia in loro, si sentono capiti e amati, gratuitamente e senza condizioni”.

Per quanto riguarda poi il rapporto con i colleghi “ il rispetto è alla base di qualsiasi rapporto tra le persone, anche e soprattutto nella scuola. Inoltre Vittoria sapeva valorizzare i colleghi, metterne in luce i talenti. Io come insegnante giovane mi sono sempre sentita considerata, ascoltata, chiamata in causa. Quello che ho ricevuto dal punto di vista umano mi è servito tantissimo per il futuro per andare d’accordo con chi lavorava con me e costituire team ben affiatata”.

Infine il rapporto con i genitori che per un insegnante sono quelli più delicati.” I genitori – commenta Cristina Manfredini – affidano agli insegnanti il loro bene più grande, si creano ansie e aspettative, possono sorgere problemi di apprendimento ma anche problemi educativi. Fondamentale è impostare il rapporto tra genitori e insegnanti sulla collaborazione e la stima reciproca. Vittoria sapeva ascoltare i genitori che si sentivano compresi e di conseguenza disponibili ad accettarne i consigli. Ho imparato da lei ad essere leale con i genitori, nel senso di sincera, ma nello stesso tempo propositiva e ottimista perché i bambini sono persone in via di formazione e c’è sempre spazio di miglioramento e se si uniscono gli sforzi educativi è sempre un successo”.

Ripensando a Vittoria nella scuola – conclude Cristina – io mi sento infinitamente fortunata di averla incontrata sul mio cammino: sicuramente ha fatto di me un insegnante migliore”.

Articolo tratto da La Libertà n. 2420 giugno 2021 pi/
https://laliberta.info/2021/06/20/luzzara-e-viva-la-memoria-di-vittoria-lupi/

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