“La vocazione non è il desiderio di vivere quieti, senza sforzo: è il desiderio di credere meglio, di istruirsi nelle cose sacre per conoscere più Dio, per andare più su in paradiso”
“Nulla ci manca per santificarci perché Gesù ci pascolerà nella vita consacrata con questa triplice pastura: di dottrina, di sacramenti, di amore. Bisogna che sentiate la gioia, la felicità della consacrazione, bisogna proprio godere di questa grazia”.
“Amare lo Statuto, amare l’Istituto. Amate i vostri incontri, amatevi tra voi e specialmente amate chi vi guida, amate le piccole pene, le croci, i sacrifici che si devono compiere; amate il vostro stato e le direttive che ricevete per viverlo in pienezza”.
“Desiderate molte e specialmente sante vocazioni. Sentite il desiderio che tutti i membri sappiano consolidare l’Istituto, mantenerne lo spirito e farlo progredire; membri capaci di risolvere questioni anziché crearne. Bisogna credere con semplicità, docilità e bontà a quello che è insegnato e lasciarsi condurre nelle varie vie in cui si è indirizzati da coloro che hanno i lumi da Dio e le grazie per questo ufficio”.
“Essere membra vive e operanti nell’Istituto. Essere tutti in attività, non essere quasi dei disoccupati. Vi sono persone che non hanno grandi doni, ma a Dio danno tutto: esse sono buone perché fanno quello che possono. Vi sono, invece, persone che perdono tempo a pensare a tante cose inutili: bisogna pensare ai propri doveri, a progredire nella conoscenza di Dio e Gesù Cristo”.
“Temete sempre i peccati di mente, il non pensare a Dio e alla sua volontà”.
“Non riempiamo la nostra testa di fumo: pensiamo a Dio, occupiamo bene la mente per il Signore”
“La vocazione! E’ la volontà di Dio che destina alcune persone a uno speciale stato di vita. E’ Dio che chiama, e cerca nel giardino della Chiesa i fiori più eletti”.
“Dal Tabernacolo Gesù chiama. Egli chiama le anime che il Padre celeste ha voluto segregare per quell’opera di ministero, per quegli apostolati, per quello speciale servizio che maggiormente lo onora”.
“La vocazione è una grazia immensa e per corrispondere ad essa occorre molta preghiera. Anche quando ci pare di essere già stati molto fedeli, dobbiamo ancora sempre temere per l’avvenire. Preghiamo il Signore e la Madonna che ci diano la perseveranza. Beato chi fu sempre fedele. Nel passato lo sa il Signore se abbiamo corrisposto o no alle sue grazie; intanto pensiamo a corrispondere con grande amore per l’avvenire. Abbiamo un vaso fragile un prezioso tesoro: la vocazione. Solo la preghiera ci salvaguarderà da tanti pericoli che la minacciano, e farà fruttificare il dono di Dio”.
“Avremo ancora molti anni di vita? Solo il Signore lo sa. Attacchiamoci bene a Lui, alla nostra vocazione, così la morte sarà dolce, Gesù verrà a incontrarci e il nostro seggio in cielo sarà molto glorioso. Fedeli fino alla fine! Dio benedica la vostra buona volontà!”
Pensieri tratti dalla Circolare luglio-agosto 1966 (Don Alberione )
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