UN ANGELO IN CORSIA

ANTONIETTA, UN ANGELO IN CORSIA

Don Giuseppe Sacino  igs

Questa volta ho deciso di scrivere ai miei venticinque lettori parlando della “mirabile Famiglia Paolina”, la mia famiglia spirituale, voluta da San Paolo e fondata dal Beato Giacomo Alberione, il cui scopo è realizzare la volontà di Dio, farsi santi e grandi santi, raggiungendo l’uomo d’oggi con gli strumenti della comunicazione sociale più moderni e più celeri che la tecnologia ci offre.

Antonietta, un angelo in corsia

In questa luce propongo la figura, a noi contemporanea, di Antonietta Guadalupi.
La sua storia di santità è comune a molte altre brave ragazze.  Nasce il 22 novembre 1947 a Brindisi, cresce all’ombra della parrocchia: aiutata dalle Suore francescane, il suo rapporto di fede con Gesù è gioioso.
Improvvisamente il dolore bussa alla porta della sua famiglia; la mamma Maria muore e lei rimane col babbo e col fratello. E’ l’unica donna di casa e per servire tutti interrompe gli studi, ma non si interrompe l’amore a Gesù Eucarestia.
La sua fede è salda; la sua serenità è diffusiva. Riprende gli studi liceali e consegue il diploma di maturità classica; si scrive a medicina per “poter servire chi soffre”.
Ma Dio gioca con questa bella ragazza salentina dai capelli neri e dall’intelligenza sveglia.
E per uno di questi casi provvidenziali che si capiscono solo dopo, quando ha appena 18 anni conosce l’istituto paolino Maria Santissima Annunziata (imsa), per le signorine che non sono chiamate alla vita di un convento, ma vogliono ugualmente donarsi con cuore indiviso a Gesù vivendo nel mondo, esercitando la propria professione o il proprio mestiere.
Antonietta è generosa, non fa calcoli umani e nel 1967 inizia il suo cammino tra le Annunziatine.
Il 27 luglio 1971 emette la prima professione religiosa e sceglie come padre spirituale don Gabriele Amorth, che le suggerisce di trasferirsi a Milano per diventare infermiera professionale presso l’Istituto nazionale dei tumori.
Conseguito brillantemente il diploma, poco dopo consegue anche l’attestato di assistente sanitaria visitatrice e, pur lavorando, partecipa e vince il concorso di assistente sanitaria presso l’Istituto nazionale per la cura dei tumori.
Questo è il luogo della sua santificazione mettendo tutta se stessa al servizio dei malati e dei parenti, provvedendo una casa e un sostegno a chi giunge da lontano.
La sua intensa giornata si consuma in corsia, soprattutto tra i bambini malati, nelle visite dei parenti, la sua quotidiana visita a Gesù Sacramentato e la preghiera alla Madonna, come aveva imparato fin da ragazza da mamma Maria e sotto lo sguardo materno di lei, ella vive nella fede e nel dono di sé.
Nell’Imsa ha trovato motivi teologici e pastorali per crescere nell’amore e nella imitazione di Maria. La missione specifica delle Annunziatine è essere “imitatrici di Maria e testimoni del mistero dell’Annunciazione” e “dare Gesù Maestro Via, Verità e Vita come ha fatto Maria”. Antonietta vive questa missione con gioia. Davvero la  sua vita  è stata come un prolungamento dell’Eccomi di Maria nella storia di oggi. Persino la stampa nazionale parla di questo Angelo corsia.

L’assale, inatteso, un tumore maligno
che non perdona. Muore tra atroci sofferenze, invoca Gesù e la Regina degli Apostoli: è il 30 luglio 2001.
E’ sepolta a Brindisi. Questa “Paolina”, fiorita in terra salentina, stimata da tutti, ha cercato sempre e solo il Regno di Dio. Invochiamo la sua intercessione, mentre invito soprattutto le giovani donne, in ricerca del progetto di Dio sulla loro vita, a pregarla con perseveranza.

Antonietta Guadalupi (è stato aperto, l’8 gennaio 2020 presso la Cattedrale di Brindisi,
il processo diocesano per la sua canonizzazione).

da: Madre di Dio n.7- ago-sett. 2022

per saperne di più